sport e saluteLo sport è salute. Quante volte lo abbiamo sentito dire? Eppure da giorni monta la polemica a seguito della denuncia ad opera di due ex atlete plurimedagliate della ginnastica ritmica italiana. Due Farfalle!

Una novità? No, un caso che purtroppo si ripete da decenni nel mondo dello sport, in ambiti, nazioni e società differenti.

Ne sono state dette molte, da addetti ai lavori e da persone comuni, così ci siamo sentiti chiamati in causa e ci siamo presi la libertà di fare una riflessione che vogliamo condividere con voi.

È vero: lo sport è salute. E non va demonizzato il suo aspetto agonistico.

Piuttosto, è il giusto mezzo che non deve mai essere perso di vista (cum grano salis, scriveva Plinio il vecchio).

Una sana e regolare attività sportiva produce grande benessere nello sviluppo psicofisico dell’individuo. Inoltre è educativo perché aiuta i più giovani a canalizzare la loro naturale ed esuberante energia; mostra loro come la disciplina e l’applicazione costanti possano essere una potente arma per raggiungere i propri obiettivi (facendo ciò che più si ama). Diviene così metafora della vita: se ti alleni, ti dedichi e ti sacrifichi raggiungerai i tuoi obiettivi.

E tali valori, passando ad un’attività agonistica, non si perdono: crescono. Ma la competizione (e gli stimoli che da essa ne derivano) deve essere commisurata alle capacità dell’individuo e non creare aspettative eccessive e non realistiche. Il confronto con gli altri deve essere costruttivo, uno stimolo per confrontarci con noi stessi, con i nostri limiti e la volontà di superarli per spingersi oltre. Per crescere! Viceversa assumere il successo come unico obiettivo valido (a volte anche contro la nostra stessa salute) rappresenta la degenerazione dell’aspetto agonistico. Certo, lo sport è pieno di storie di atleti che hanno saputo spingersi oltre ogni ragionevole limite, ma per loro precisa volontà. È bene che queste storie indichino come sia possibile, per chi lo desideri, raggiungere grandi risultati. L’importante è che non siano utilizzate per far passare la filosofia che vede il secondo qualificato come il primo dei perdenti. Le figure dell’insegnante e dell’allenatore devono guidare i propri allievi in questo percorso -talvolta complesso- rendendo le proprie conoscenze ed esperienze fruibili nel migliore dei modi, accompagnando ragazzi e ragazze e più in là uomini e donne dello sport, in ogni momento: anche quello delle scelte più complesse.

Sergio Pettini

danza classica per adulti a piazza bolognaDanza classica per adulti a Piazza Bologna. Un sogno che non ha età.

Molte bambine approcciano la danza classica con il sogno di indossare scarpette e tutù e ballare “il lago dei cigni” alla Scala di Milano, poi spesso la passione svanisce o non si concilia bene con gli impegni che il quotidiano propone, dagli studi alla vita sociale. A volte questa allontanamento dalla danza ha il sapore di una rinuncia e capita che il rimpianto si faccia sentire più spesso di quanto si sarebbe immaginato. Ecco, è per tutte queste persone e per coloro invece che si sono sentiti attratti da questa disciplina solo in età adulta, che A.R.E.M. ha deciso di creare questo corso.
Iniziare a praticare danza classica da adulti non è infatti un’ impresa impossibile. Anzi la danza può aiutarvi a condurre una vita più sana e confortevole, grazie a tutti i benefici che porta al vostro corpo e alla vostra mente. Quando sentiamo parlare di danza classica, forse la maggior parte di noi pensa subito alla silhouette eterea e fragile di una ballerina, avvolta nel tulle, con i i piedi in punta e al duro lavoro e lo sforzo che questa disciplina comporta. Tuttavia nonostante l’impegno e la dedizione che richiede oggi c’é la possibilità di trovare corsi dove non importa l’età, il genere, o la condizione fisica, ma soltanto l’entusiasmo per investire un paio di ore a settimana in un’attività che vi riempirà di nuove esperienze e migliorerà la vostra salute.
Il corso di danza classica per adulti a piazza Bologna è una nuova opportunità che vi permetterà entro poche settimane dall’inizio di notare un aumento di energia, una migliore agilità, muscoli tonici e allungati, con una conseguente diminuzione così del rischio di sviluppare malattie come diabete o patologie cardiache. La danza classica vi darà sempre una buona postura allungando la schiena, in questo modo otterrete un supporto migliore per svolgere le vostre attività quotidiane, e otterrete sicuramente anche un buon equilibrio e coordinazione, utili per evitare, almeno in gran parte, il rischio di cadute dovute alla vostra instabilità. Aumenterà la concentrazione e allenerà la memoria e vi donerà energia e vigore anche nella vita di tutti i giorni.
La lezione sarà un spazio dedicato solo a voi e la danza sarà lo strumento per arricchire l’anima e regalare al vostro corpo la gioia che si merita.

 

 

 

Lo shiatsu a Piazza Bologna. Uno dei punti fermi di A.R.E.M.

 

Le origini

Lo Shiatsu è una pratica di trattamento del corpo dalle origini molto antiche. La matrice originaria, proveniente dall’India, fu trasmessa all’interno di quell’enorme flusso di conoscenze di cui i monaci buddisti si fecero portatori nei loro lunghi viaggi attraverso i paesi asiatici. Il massaggio indiano divenne “Anmo” e “Tuina” in Cina e, attraverso la Cina stessa, “Anma” e “Ampuku” in Giappone assumendo ogni volta caratteristiche diverse. A partire dal VI secolo dal buddismo di scuola cinese nacquero le pratiche Zen; sin dal XVI secolo dall’occidente furono poi importate tecniche mediche e di massaggio. Nel 1954 lo Shiatsu fu ufficializzato, dal Ministero della Salute giapponese, come “pratica terapeutica autonoma”.

 

Le scuole

Dopo diversi anni il pensiero e le tecniche cominciarono a differenziarsi secondo due modalità distinte: a carattere sintomatico la scuola del Maestro Namikoshi (in linea con un più generale momento di revisione culturale conseguente alla disfatta della 2° guerra mondiale); a carattere energetico la scuola di Zen Shiatsu del Maestro Masunaga, che segui un processo inverso ricollegandosi alle origini del pensiero naturalistico-taoista e ricercando, al contempo, una chiave di lettura personale dello squilibrio energetico (e quindi della malattia) che tenesse conto, oltre che delle energie emotive più sottili, anche degli aspetti psicologici (Masunaga era anche psicologo).

Namikoshi utilizza un sistema di “punti” e di tecniche finalizzato al trattamento sintomatico dei disturbi. Masunaga (che poi è l’approccio dello Shiatsu a Piazza Bologna presso l’Arem), per il trattamento degli squilibri energetici, fa riferimento ad un sistema di “canali energetici” che corrispondono solo in parte ai 12 Meridiani della medicina cinese classica. Il sistema dei canali energetici non è costituito solamente da linee sul corpo, ma rappresenta le funzioni vitali dell’essere umano unitamente agli aspetti emotivi, psicologici e spirituali. Ad esempio il meridiano associato agli organi dei Reni rappresenta la forza vitale dell’individuo, l’energia ancestrale presente sin dal momento del concepimento e della nascita (noi occidentali parleremmo di DNA) ed è collegato all’emozione della paura, dell’insicurezza, alla mancanza di “spinta” a condurre la propria vita.

 

Il contesto

Dal punto di vista filosofico e culturale lo Shiatsu fa riferimento all’insieme di conoscenze della Medicina Cinese classica e del Taoismo. Secondo il pensiero cinese antico Uomo e Universo (microcosmo e macrocosmo) sono entrambi regolati da un complesso sistema energetico: le leggi che regolano il mondo naturale sono le stesse che regolano il funzionamento del nostro organismo.

I principi di fondo di tale filosofia si possono riassumere in:

  • La legge ineluttabile del Mutamento: nulla resta identico a se stesso, ma tutto si trasforma;

i sistemi stellari, la struttura dell’atomo, le cose inanimate, l’uomo.

  • Qi: la forza sottostante a questo mutamento, che rende possibile le continue trasformazioni in natura e nell’uomo. Qi o “forza vitale”, “energia”, tutto è Qi, la vita stessa è Qi.
  • Yin e Yang: il fluire della vita può essere visto come il risultato di due movimenti opposti ma complementari: il movimento espansivo di crescita, sviluppo ed esteriorizzazione (yang); il movimento involutivo, di portare a compimento, di interiorizzazione (yin). Questi due movimenti rappresentano il ritmo naturale, il pulsare stesso della vita. Nell’uomo si esprimono nella inspirazione ed espirazione, nella contrazione ed espansione muscolare, nel battito cardiaco, nell’alternarsi di malattia e salute, di sonno e veglia, di nascita e morte. In natura nell’alternanza delle stagioni, nei moti di pianeti e costellazioni, nel susseguirsi di giorno e notte. Lo yin e lo yang sono opposti, ma non separati, l’esistenza dell’uno è necessaria all’esistenza dell’altro. Sono due aspetti di un “intero”, due facce della stessa medaglia. Il concetto di Yin-Yang non è solo una contrapposizione di contrari; è una disposizione di pensiero, di interpretare la vita, di estrapolarne il significato recondito. Quando ci riferiamo al Qi intendiamo il fluire della vita. Quando invece parliamo di Yin-Yang ci soffermiamo sulla situazione di un istante, fotografiamo un singolo aspetto e un altro cercando di monitorare le relazioni reciproche, sempre ovviamente all’interno del scorrere della vita e del Qi.

Shiatsu a piazza bologna

E noi cosa facciamo? Portiamo lo Shiatsu a Piazza Bologna. Shiatsu di Masunaga. 

Secondo la cultura orientale l’Uomo (microcosmo) è visto come un sistema energetico chiuso ma, nello stesso tempo, aperto perché in continuo scambio con l’Universo (macrocosomo). L’Uomo è una delle tante manifestazioni del “QI” (soffio vitale) Universale che assume la forma “uomo” differenziandosi poi, all’interno del corpo, in diverse qualità: tangibile e denso il QI materiale degli organi, dei muscoli e dello scheletro; più sottile e con un ritmo veloce il QI dei Meridiani; ancor più sottile e ad alta frequenza l’energia chiamata “Shen” in parte corrispondente ai nostri concetti di spirito e mente. Nell’organismo umano il QI si specializza in diverse qualità energetiche corrispondenti alle sei coppie di Meridiani e di Organi collegate tramite una rete di relazioni funzionali. In presenza di una causa qualsiasi, il tono e la qualità stessa del QI entrano in una situazione di squilibrio riscontrabile tramite le tecniche di valutazione dell’Hara (addome) e di trattamento dei Meridiani.

Per Masunaga lo squilibrio energetico si manifesta secondo due modalità: attraverso una condizione di “bisogno” (Kyo), di vuoto, di carenza che rappresenta la causa della disarmonia e che da un punto di vista energetico assume una forma non visibile (il bisogno si nasconde); attraverso una condizione di “eccesso” (Jitsu), di pieno che rappresenta il sintomo, il luogo dove la disarmonia è visibile (l’eccesso si manifesta). La chiave di lettura sta nel percepire la relazione, la combinazione giusta tra uno specifico Kyo ed uno specifico Jitsu, nel riuscire a provocare un cambiamento nel modello energetico di “quella” persona; ciò significa coltivare la capacità di mettersi in contatto e in ascolto di ciò che Masunaga chiama “l’eco della vita” e che costituisce l’essenza profonda di un trattamento Shiatsu (shiatsu a Piazza Bologna presso AREM).

Lo Shiatsu lavora sul QI sano dell’individuo, partendo dal presupposto fondamentale che “nessuno cura nessuno” ma che il vero processo da seguire è quello di ripristinare e potenziare le proprie naturali capacità di recupero. Un trattamento consiste nel fare all’inizio una valutazione energetica della persona (attraverso il tatto, l’osservazione, alcune domande); una volta trovata la giusta combinazione di “bisogno e eccesso”  (vuoto o pieno) l’operatore applica sul ricevente tecniche di pressione esercitate attraverso l’utilizzo di palmi, pollici, gomiti e ginocchia a seconda dei casi. Il trattamento è effettuato stando a terra sui futon (materassini) al fine di poter utilizzare il peso in modo rilassato ed equilibrato.

Al di là della preparazione teorica e delle tecniche specifiche, per fare uno Shiatsu energetico efficace è fondamentale intraprendere un profondo lavoro su di sé. All’interno di un trattamento quello che conta maggiormente è infatti l’ “intenzione”: vale a dire esserci con tutto il proprio essere (essere qui ed ora), mantenere “vuoti” cuore e mente in modo da riuscire ad entrare in contatto con la frequenza e le vibrazioni dell’energia del compagno, pur rimanendo in profondo collegamento con la propria.

Lo Zen Shiatsu è essenzialmente una pratica di consapevolezza sia per l’operatore che per il ricevente, è una sorta di “meditazione a due” dove non c’è una persona che dà in modo attivo e una che riceve in modo passivo (come spesso si pensa), ma entrambi partecipano allo scambio nel qui e ora. L’operatore è attivo perché lavora sul corpo del ricevente mantenendo un costante contatto con se stesso, anche il ricevente è attivo in quanto stimolato e sostenuto dall’operatore nel restare in contatto con la propria energia e nel percepirne il movimento (io come operatore Shiatsu a Piazza Bologna, presso l’associazione AREM, ho la fortuna di avere uno spazio dedicato, per mantenere contatto e concentrazione).

L’approccio è quindi di tipo olistico: presuppone un lavoro sia sul piano fisico per poter risolvere rigidità e blocchi (ad esempio a livello articolare e muscolare), sia sul piano mentale ed emotivo allo scopo di imparare a percepire anche ciò che non è immediatamente manifesto.

Nello Shiatsu sia l’operatore che il ricevente entrano in una condizione energetica di tipo meditativo. Masunaga diceva che per percepire l’energia dell’altro è necessario “comunicare da Shen a Shen” (da cuore a cuore) e diceva anche che “la pressione diventa forza risanatrice solo quando l’ego si annulla”. Ciò significa che lo Shiatsu ancora prima di essere un lavoro sull’altro è soprattutto una pratica di consapevolezza e presuppone un profondo lavoro su di sé.

Per cominciare è sufficiente essere disposti ad accettare la possibilità del nostro e dell’altrui cambiamento, come del resto avviene quando qualcosa in noi ci spinge ad iniziare un cammino di crescita e di evoluzione personale qualunque esso sia.

 

Sergio Pettini
Operatore Shiatsu

Sbarca lo Yoga Aereo a Piazza Bologna, benefici per il corpo e per la mente.

yoga-aereo a piazza bologna

Librarsi a pochi metri da terra, volare senza peso sfidando la legge di gravità, non è vita su Marte. È Yoga aereo! E non è necessario essere un astronauta esperto per praticarlo né essere in una stanza antigravitazionale. Basta un’amaca e un insegnante qualificato.

Le persone attraverso l’uso delle amache trovano un modo per superare le proprie paure e aumentare la propria autostima. Hanno facilità di raggiungere le asana più avanzate e la capacità di mantenere le pose più a lungo grazie all’assenza di peso. E si divertono molto!

Questo è il motivo per cui questa disciplina è consigliata a tutti, indipendentemente da corporatura, età e livello di esperienza. Unica controindicazione è la pressione particolarmente alta e/o il glaucoma. (In ogni caso è sempre necessario un certificato di idoneità fisica all’attività sportiva rilasciato dal proprio medico).

Lo yoga aereo è una pratica ibrida mente-corpo che combina Hatha Yoga con ginnastica, pilates e Yoga Nidra, utilizzando un’amaca aerea. Durante la lezione, l’insegnante guida gli studenti attraverso una sequenza di asana, tecniche di meditazione e movimenti calistenici utilizzando sia il tappetino che l’amaca. Il risultato è una disciplina fluida e aggraziata che distende dolcemente il corpo, calma la mente ed eleva lo spirito.

Grazie al supporto dell’oscillazione aerea, i praticanti possono approfondire un’asana, in modo più sicuro, riducendo così la probabilità di lesioni. Inoltre, l’amaca consente di modificare le asana classiche, aggiungendo varietà e creatività alla pratica. L’amaca ti sostiene e guida nella posa, scaricando il peso del corpo attraverso gambe e/o braccia sulla seta. Agendo come un’imbracatura di sicurezza, l’amaca consente di eseguire in sicurezza pose in sospensione e in inversione. Le inversioni diventano accessibili a tutti e la sensazione di guardare il mondo capovolto, in qualche modo… cambia la tua prospettiva! Ecco perché abbiamo di inserirlo tra le attività del prossimo anno, ci siamo resi conto che lo Yoga Aereo a Piazza Bologna ancora non era presente e che invece molte persone avrebbe trovato estremo giovamento da questa attività.

L’allievo inizierà a sviluppare fiducia in sè stesso, sarà in grado di fare acrobazie ginniche di cui non pensava di essere capace!

antigravity-fit-yoga-saronno-15 - Officine del Sole Come per molti prodotti della creatività umana, le origini di Aerial Yoga sono difficili da far risalire a una singola persona. Già nella seconda metà del 1900, il compianto maestro di yoga B.K.S. Iyengar iniziò ad utilizzare nello Yoga gli oggetti di scena: uno di questi, utilizzato per le inversioni, era conosciuto come “Yoga Sling”.Nel 1991, l’ex ginnasta Christopher Harrison ha fondato AntiGravity Inc., una confederazione di atleti di ginnastica e ha sviluppato l’amaca aerea caratteristica del marchio. Nel frattempo, diverse persone hanno contribuito ad alimentare la conoscenza condivisa di Aerial Yoga.  Una cosa che accomuna tutti è l’aver intrapreso questa strada per potersi allenare nonostante avessero avuto un infortunio. Proprio per aiutarsi e sostenersi ebbero l’idea di utilizzare le amache per non gravare sulle articolazioni riuscendo, comunque, ad allenarsi.

Poco a poco lo yoga aereo si è diffuso in tutto il mondo, conquistando il cuore di molti praticanti.

Essendo un’attività fisica, avvantaggia tutte le aree del fitness, puntando in particolare su flessibilità e forza. Prima ancora che te ne accorga, tutto il tuo corpo ottiene un allungamento completo e delicato.

Il momento successivo, il tuo core sta lavorando come e tutti i tuoi muscoli sono impegnati. Come in tutte le pratiche yoga, ti connetti al respiro. L’amaca sostiene il tuo peso quindi non c’è alcun impatto dannoso su articolazioni, ossa e tendini.

Si può allungare la tua colonna appendendosi a testa in giù o piegarsi sui fianchi e lasciare che la gravità faccia il suo lavoro. Il maggior vantaggio dello yoga aereo è sicuramente la decompressione spinale. Per questo io lo uso anche molto nella ginnastica posturale, unendo le due discipline per una pratica completa.

Alcuni studi di antigravity fitness hanno dimostrato che dopo una lezione con pose in inversione si arriva ad essere da 0,5 a 2,5 cm più alto di quando hai iniziato! Sebbene l’effetto sia solo temporaneo, i benefici a lungo termine dello stretching spinale sono considerevoli. Le vertebre sono delicatamente separate l’una dall’altra, ritrovando lo spazio tra i dischi intervertebrali che nella quotidianità andiamo purtroppo a perdere con la nostra postura eretta.

Si ottengono anche tutti i benefici della meditazione come concentrazione, abbandono, senso di integrità, pace e una mente tranquilla. Migliora la fiducia in sé stessi. E poi essendo attività fisica, aiuta nella tonificazione e nel dimagrimento.
Da settembre, la novità dello Yoga Aereo a Piazza Bologna, presso l‘A.R.E.M.
Ma che bella novità!

Danza e Social Network sembrano andare d’accordissimo, un connubio che sembra nato per essere duraturo nel tempo.

I social network hanno rivoluzionato la vita quotidiana, l’informazione, la comunicazione ed anche… la danza.
La possibilità di confrontarsi, con una immediatezza sconosciuta prima dell’avvento di internet, con un pubblico così vasto ed eterogeneo, ha reso questo mondo imprescindibile per ogni artista, anche per i più restii.
Alla ricerca di like e condivisioni, prima su Facebook e Youtube, poi su Instagram ed ora su Tik Tok, ballerini professionisti e amatoriali creano clip, reel e mini video, con le proprie performance e ce ne è per tutti i gusti. Per un qualsiasi utente diventa così semplicissimo entrare in un vortice in cui video di pochi secondi vengono automaticamente proposti in loop attraverso le funzioni di “video suggeriti” e poco importa se la qualità di alcuni contenuti è discutibile. Dai video di danza classica a quelli di swing, tribal fusion belly dance, a quelli girati da mamma e figlio nella cucina di casa.
Ecco che noi tutti amanti della danza, prima che professionisti di quest’arte così ricca di sfaccettature, dobbiamo fare i conti con una triste realtà, la qualità non è richiesta, se c’è va bene, ma se non c’è non importa.
danza e social networkAssistiamo quindi al circo di migliaia di ragazzi e ragazze snodate che mostrano la propria elasticità, fine a sé stessa, ballerini che si esibiscono in salti da atleti più che da ballerini, crew che mostrano una sincronia al limite del credibile. Il tutto senza un contesto, in un susseguirsi di accenni e rimandi, di mix improbabili di stili e generi che a lungo andare dà il capogiro. Tutorial, lezioni, dirette o storie, reel, video, quale che sia la forma che si sceglie per “esserci”, per mostrarsi, per interagire, si finisce in un infinito calderone, preceduti e seguiti da altri.
Certo viene da chiedersi quanti di questi milioni di utenti sarebbero in grado di assistere ad interi spettacoli, abituati come sono a pochi minuti, se non secondi, di esibizione on line. Quanti riuscirebbero a seguire una coreografia che racconta una storia, in cui ci si debba lasciar trascinare, coinvolgere, abituati come sono ad apprezzare solo i virtuosismi, i pezzi d’effetto, a volte, oltretutto, a volume spento.
Ma soprattutto quanti di questi artisti sono in grado, al di là di quella manciata di secondi, di esprimersi attraverso un pezzo più lungo, di fronte ad un pubblico reale sentendone dal vivo il respiro, l’energia e le emozioni vive, reali, presenti? Sanno quanto è bello condividere uno spazio danzando? Non per forza un palco, ma anche solo una sala prove, una discoteca, una balera, un’aula di danza, la strada? Vedere dal vivo lo stupore e la meraviglia negli occhi di chi ci guarda e non per interposto like? Molti di loro fortunatamente sì, altri speriamo che anche grazie ai social avranno l’opportunità di scoprirlo.

Infatti in tutte le cose della vita, esiste l’altra faccia della medaglia.

danza e social networkQuesto universo abitato da milioni di stelle, dà visibilità a tutti, con un po’ di fortuna e tanta tenacia. Mette a disposizione di tutti infinite possibilità: a chi ha talento, passione e tecnica di poterlo mostrare più rapidamente che in qualsiasi altro modo. Ai ballerini improvvisati di buttarsi, con leggerezza e goliardia, cogliendo il lato liberatorio e divertente della danza, con ironia e spensieratezza. Di interagire con i proprio coetanei, con la propria famiglia, con i colleghi in modo più estemporaneo e divertente.
Ma il pregio più apprezzabile dei social network è che questo connettersi, confrontarsi, condividere, stimola creatività ed entusiasmo, dà vita a quelle contaminazioni che generano nuovi stili e le evoluzioni in tutte le discipline ed in tutte le arti.
La danza ed i social network quindi sono un binomio in evoluzione, dando la possibilità a grandi artisti di raggiungere più persone, tra cui possono nascondersi straordinarie collaborazioni on line e off line.
In conclusione ci sentiamo di assolvere questa nuova frontiera della comunicazione e dell’espressività, purché ci si lasci sempre guidare dalla ricerca del bello, dalla voglia di esprimersi, dalle emozioni, perché la danza è questo.

Benvenuti!
Benvenuti nel nuovo sito di AREM Associazione Romana Espressività e Movimento. Si tratta di un restyling e di una nuova impostazione che abbiamo deciso di dare al sito web per offrire un punto di riferimento per i nostri soci e per gli utenti.
Rispetto al vecchio sito in questo nuovo portale abbiamo inserito anche un Blog dove posteremo interessanti articoli per l’approfondimento di alcuni temi che riteniamo sia stimolante approfondire o che ci sono particolarmente cari.
Potrete  trovare, inoltre, le novità e tutte le informazioni su nuovi corsi o stage, le foto che faremo durante i corsi o gli eventi e sarà un tutt’uno con i nostri profili social che continueranno ad essere aggiornati, anche con il vostro aiuto. Gli orari per singolo corso o quello completo sono stampabili o scaricabili in PDF.

Speriamo che questo nuovo punto di incontro virtuale sia ricco di contenuti e funzionalità a voi graditi.
Fateci avere il vostro parere.
A presto e restate connessi!

A.R.E.M.  una struttura per la ginnastica posturale a Piazza Bologna.

Sì ma quale fare? Ginnastica posturale di gruppo o terapia per il riequilibrio posturale individuale?
Se state approcciando la ginnastica posturale evidentemente o ne avete sentito parlare da qualche conoscente che ne sta traendo “genericamente” beneficio o vi è stata prescritta (o meglio consigliata) per uno specifico problema.
Per poterne trarre i giusti benefici è importante, però, fare chiarezza e cercare di capire la differenza tra la così detta ginnastica posturale, che può essere praticata in gruppo ed invece la terapia posturale o di riequilibrio posturale che è una attività individuale.
Quali sono le differenze e come scegliere?

ginnastica-posturale a piazza bologna

La ginnastica posturale è una vera e propria ginnastica che agisce sulle articolazioni, sui muscoli, sui recettori dell’equilibrio. A tale scopo, si abbinano esercizi di diverse discipline tutti orientati allo sviluppo di una consapevolezza del proprio corpo, della sua postura e della sua posizione nello spazio in forma statica ed in movimento.
Lo scopo è quello di donare al proprio corpo una postura corretta che eviti sovraccarichi di peso su specifiche zone del corpo, creando disturbi a carico della colonna e dei muscoli associati e causando dolori in aree spesso apparentemente estranee al problema, quindi di difficile individuazione.
La ginnastica posturale quindi è rivolta a chiunque desideri prevenire problematiche come sana abitudine di vita o come “prosecuzione” della terapia individuale per non perdere i benefici ottenuti. Attenzione però, perché non si focalizzerà su specifici problemi, ma tenderà ad un generico e generale benessere valido per la maggior parte delle persone. A.R.E.M. offre diversi corsi di ginnastica posturale a piazza Bologna, con diversi orari ed insegnanti, tutti altamente qualificati, che sapranno consigliarti il miglior percorso secondo le tue esigenze.

 

La terapia posturale individuale, invece, si rivolge a tutti coloro a cui siano stati diagnosticati dei problemi specifici a carico dell’apparato osteoarticolare o muscolare (cervicalgie, dorsalgie, lombalgie, lombosciatalgie, tendiniti, tunnel carpale, epicondiliti, epitrocleiti, periartriti, protrusioni ed ernie discali, processi artrosici della colonna, scoliosi, ipercifosi e iperlordosi etc….)

Per questa ragione è necessario, prima di intraprendere il percorso di terapia, sottoporsi ad un colloquio con il terapista portando con sé tutti i referti e gli esami che si hanno a diposizione per una corretta individuazione del problema. Oltre all’analisi degli esami il terapista stilerà un’approfondita anamnesi dalla quale potranno emergere elementi fondamentali, insieme all’analisi della postura, per l’individuazione della strategia di lavoro da condurre, il cui scopo non sarà quello di agire sulla zona dolorante (effetto) ma di andare ad individuare la causa alla base della patologia.
Il lavoro individuale si baserà quindi sull’assunzione di posture protette e decompensate, atte al riequilibrio delle tensioni muscolo-legamentose del corpo, agendo contemporaneamente ed armonicamente su tutte le catene muscolari, compresa quella diaframmatica, che con una respirazione tecnica guidata, aiuta a liberare lo stress e le tensioni e quindi a migliorare anche la circolazione e la mobilità articolare in ogni distretto del corpo.
I benefici possono essere evidenti già dalle prime sedute, anche se di solito si tende a fare cicli di almeno una decina di incontri.
Esistono diversi metodi per la terapia posturale o di riequilibrio posturale, tutti basati sullo stesso principio di base.
Qui in A.R.E.M. potrai trovare due dei metodi più conosciuti ed apprezzati: il metodo per il riequilibrio posturale con metodo Mezieres e una delle poche ad utilizzare la ginnastica posturale con metodo Pancafit® a Piazza Bologna.
Chiama per prenotare un incontro o un colloquio.

gruppo-aremEccoci. Un nuovo inizio, dopo un periodo complicato e difficile, per tutti. Un nuovo inizio sancito da un nuovo sito internet, che speriamo potrà essere la nostra vetrina, il nostro diario.
Ogni nuovo inizio, come un capodanno, porta con se’ una serie di considerazioni, si fa un bilancio di ciò che si è fatto prima ed inevitabilmente si apre il libro dei ricordi….

Da qualche parte si dovrà pur cominciare.

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