Danza e Social Network sembrano andare d’accordissimo, un connubio che sembra nato per essere duraturo nel tempo.

I social network hanno rivoluzionato la vita quotidiana, l’informazione, la comunicazione ed anche… la danza.
La possibilità di confrontarsi, con una immediatezza sconosciuta prima dell’avvento di internet, con un pubblico così vasto ed eterogeneo, ha reso questo mondo imprescindibile per ogni artista, anche per i più restii.
Alla ricerca di like e condivisioni, prima su Facebook e Youtube, poi su Instagram ed ora su Tik Tok, ballerini professionisti e amatoriali creano clip, reel e mini video, con le proprie performance e ce ne è per tutti i gusti. Per un qualsiasi utente diventa così semplicissimo entrare in un vortice in cui video di pochi secondi vengono automaticamente proposti in loop attraverso le funzioni di “video suggeriti” e poco importa se la qualità di alcuni contenuti è discutibile. Dai video di danza classica a quelli di swing, tribal fusion belly dance, a quelli girati da mamma e figlio nella cucina di casa.
Ecco che noi tutti amanti della danza, prima che professionisti di quest’arte così ricca di sfaccettature, dobbiamo fare i conti con una triste realtà, la qualità non è richiesta, se c’è va bene, ma se non c’è non importa.
danza e social networkAssistiamo quindi al circo di migliaia di ragazzi e ragazze snodate che mostrano la propria elasticità, fine a sé stessa, ballerini che si esibiscono in salti da atleti più che da ballerini, crew che mostrano una sincronia al limite del credibile. Il tutto senza un contesto, in un susseguirsi di accenni e rimandi, di mix improbabili di stili e generi che a lungo andare dà il capogiro. Tutorial, lezioni, dirette o storie, reel, video, quale che sia la forma che si sceglie per “esserci”, per mostrarsi, per interagire, si finisce in un infinito calderone, preceduti e seguiti da altri.
Certo viene da chiedersi quanti di questi milioni di utenti sarebbero in grado di assistere ad interi spettacoli, abituati come sono a pochi minuti, se non secondi, di esibizione on line. Quanti riuscirebbero a seguire una coreografia che racconta una storia, in cui ci si debba lasciar trascinare, coinvolgere, abituati come sono ad apprezzare solo i virtuosismi, i pezzi d’effetto, a volte, oltretutto, a volume spento.
Ma soprattutto quanti di questi artisti sono in grado, al di là di quella manciata di secondi, di esprimersi attraverso un pezzo più lungo, di fronte ad un pubblico reale sentendone dal vivo il respiro, l’energia e le emozioni vive, reali, presenti? Sanno quanto è bello condividere uno spazio danzando? Non per forza un palco, ma anche solo una sala prove, una discoteca, una balera, un’aula di danza, la strada? Vedere dal vivo lo stupore e la meraviglia negli occhi di chi ci guarda e non per interposto like? Molti di loro fortunatamente sì, altri speriamo che anche grazie ai social avranno l’opportunità di scoprirlo.

Infatti in tutte le cose della vita, esiste l’altra faccia della medaglia.

danza e social networkQuesto universo abitato da milioni di stelle, dà visibilità a tutti, con un po’ di fortuna e tanta tenacia. Mette a disposizione di tutti infinite possibilità: a chi ha talento, passione e tecnica di poterlo mostrare più rapidamente che in qualsiasi altro modo. Ai ballerini improvvisati di buttarsi, con leggerezza e goliardia, cogliendo il lato liberatorio e divertente della danza, con ironia e spensieratezza. Di interagire con i proprio coetanei, con la propria famiglia, con i colleghi in modo più estemporaneo e divertente.
Ma il pregio più apprezzabile dei social network è che questo connettersi, confrontarsi, condividere, stimola creatività ed entusiasmo, dà vita a quelle contaminazioni che generano nuovi stili e le evoluzioni in tutte le discipline ed in tutte le arti.
La danza ed i social network quindi sono un binomio in evoluzione, dando la possibilità a grandi artisti di raggiungere più persone, tra cui possono nascondersi straordinarie collaborazioni on line e off line.
In conclusione ci sentiamo di assolvere questa nuova frontiera della comunicazione e dell’espressività, purché ci si lasci sempre guidare dalla ricerca del bello, dalla voglia di esprimersi, dalle emozioni, perché la danza è questo.